Theoretical and Practical Perspectives on Guerilla Warfare in Serbia in the Late 19th Century

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Prospettive teoriche e pratiche sulla guerriglia nella Serbia di fine Ottocento

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Quando, a partire dalle rivolte scoppiate nel 1804 la Serbia iniziò il suo cammino verso l’indipendenza, gli scontri iniziali con le forze regolari e irregolari ottomane mostrarono che gli agenti più importanti sul terreno era- no combattenti esperti. Essi provenivano dai ranghi della milizia territoriale serba: ex membri delle forze ausiliarie austriache e hayduk. Gli hayduk (l’origine del termine è un po’ misteriosa, tuttavia è di solito associato ad haiduk, lemma turco che significa brigante) erano la versione serbo/slava dei clefti greci. Come le loro controparti greche, divennero il «lievito della rivoluzione». A differenza della Grecia, però, la Serbia fu costretta ad accettare uno status autonomo all’interno dell’Impero ottomano, il che scaturì in una lotta molto più lunga per l’ottenimento della piena indipendenza. Questo saggio mira a spiegare le connessioni e gli intrecci tra il lento sviluppo dell’esercito serbo, la specifica posizione geopolitica della Serbia, le sue ambizioni e aspirazioni, gli intensi e turbolenti sviluppi politici e diplomatici della fine del XIX secolo, e la guerriglia come strumento conveniente, sia per rafforzare le difese della Serbia, sia per raggiungeregli obiettivi di consolidamento ed espansione dello Stato. La parte più importante di quest’ultima era ispirare, mobilitare e organizzare volontari e vari irregolari dalla Serbia e dall’estero, principalmente dai territori ottomani e austriaci abitati da serbi e da altri cittadini greco-ortodossi. Essendo un principato autonomo all’interno dell’Impero ottomano, la Serbia divenne un modello di riferimento: una sorta di «Piemonte balcanico» per altri serbi che ancora «lottavano sotto il giogo infedele». Il saggio dimostrerà anche come, sebbene le basi teoriche della guerriglia siano state gettate nella seconda metà del XIX secolo, la sua efficace applicazione pratica abbia dovuto aspettare il cambio di secolo tra Otto e Novecento. La crisi che si stava consumando nella Macedonia ottomana alla fine del XIX secolo, e che ebbe il suo picco tra il 1903 e il 1908, rese possibile alla Serbia, insieme a tutti gli altri attori sul terreno – Bulgaria, Grecia, nazionalisti albanesi - di scatenare il pieno potenziale della guerriglia e creare strutture e dottrine che si sarebbero rivelate preziose nei conflitti futuri, come le guerre balcaniche 1912-1913, la Grande guerra e le sue immediate conseguenze.

Název v anglickém jazyce

Theoretical and Practical Perspectives on Guerilla Warfare in Serbia in the Late 19th Century

Popis výsledku anglicky

When Serbia began its path towards independence after the uprisings that broke out in 1804, the initial clashes with regular and irregular Ottoman forces showed that the most important agents on the ground were experienced fighters. They came from the ranks of the Serbian territorial militia: former members of the Austrian auxiliary forces and hayduk. The hayduk (the origin of the term is a bit mysterious, however it is usually associated with haiduk, a Turkish lemma meaning brigand) were the Serbian/Slavic version of the Greek clefti. Like their Greek counterparts, they became the &apos;leaven of the revolution&apos;. Unlike Greece, however, Serbia was forced to accept autonomous status within the Ottoman Empire, which resulted in a much longer struggle for full independence. This essay aims to explain the connections and interweaving’s between the slow development of the Serbian army, the specific geopolitical position of Serbia, its ambitions and aspirations, the intense and turbulent political and diplomatic developments of the late 19th century, and the guerrilla as convenient tool, both to strengthen the defenses of Serbia, and to achieve the objectives of consolidation and expansion of the state. The most important part of the latter was to inspire, mobilize and organize volunteers and various irregulars from Serbia and abroad, mainly from the Ottoman and Austrian territories inhabited by Serbs and other Greek Orthodox citizens.Being an autonomous principality within the Ottoman Empire, Serbia became a model of reference: a sort of «Balkan Piedmont» for other Serbs who still «struggled under the infidel yoke». The essay will also demonstrate how, although the theoretical foundations of guerrilla warfare were laid in the second half of the 19th century, its effective practical application had to wait for the turn of the century between the 19th and 20th centuries. The crisis which was taking place in Ottoman Macedonia at the end of the 19th century, and which had its peak between 1903 and 1908, made it possible for Serbia, together with all the other actors on the ground – Bulgaria, Greece, Albanian nationalists – to unleash the full potential of guerrilla warfare and create structures and doctrines that would prove invaluable in future conflicts, such as the Balkan Wars 1912-1913, the Great War and its immediate aftermath.

Druh

C - Kapitola v odborné knize

CEP obor

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OECD FORD obor

60101 - History (history of science and technology to be 6.3, history of specific sciences to be under the respective headings)

Projekt

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Návaznosti

I - Institucionalni podpora na dlouhodoby koncepcni rozvoj vyzkumne organizace

Rok uplatnění

2022

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S - Úplné a pravdivé údaje o projektu nepodléhají ochraně podle zvláštních právních předpisů

Název knihy nebo sborníku

“Men in arms”. Insorgenza e contro-insorgenza nel mondo moderno

ISBN

978-88-15-29964-2

Počet stran výsledku

20

Strana od-do

239-258

Počet stran knihy

288

Název nakladatele

Il Mulino

Místo vydání

Bologna

Kód UT WoS kapitoly

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